Asta, termine ghettizzato
Intorno alla parola “asta” aleggiano accezioni di tipo negativo. Oramai sulla bocca dei non addetti al settore, l’asta induce quelli che sono solo preconcetti, dovuti, come spesso capita, alla superficialità con cui si è formata la propria opinione, quindi non supportata dalla conoscenza ed approfondimento che una tematica così delicata meriterebbe.
I problemi legati ad ogni asta, vanno visti, accettati e risolti, senza fare finta di non vedere e senza adottare atteggiamenti infantili di negazione.
In cosa consiste l’asta?
Contrariamente al comne pensiero che chiama “asta” tutto il procedimento invece di chiamarlo “procedura esecutiva”, per “asta” deve intendersi il momento della vendita in cui il rappresentante del Tribunale, detto Delegato alla vendita, si incontra (telematicamente o in presenza) con gli offerenti per svolgere la gara coi rilanci, dove vince chi offre di più.
Naturalmente tutto quello che riguarda la gara d’asta e il momento precedente delle offerte è stabilito da normative precise, pena la mancata ammissione alla gara d’asta.
Ma che cosa porta all’asta?
Nel 70% dei casi è il Pignoramento
Il pignoramento realizza sul patrimonio del debitore un vincolo che ne assicuri la destinazione alla soddisfazione del credito e che renda inefficaci gli atti di disposizione compiuti dal debitore successivamente al pignoramento rivolti a sottrarre i suoi beni alla soddisfazione del creditore procedente e quelli eventualmente insinuatesi
Ci sono alternative migliori all’asta? Certamente si e la migliore alternativa è la vendita privata, più comunemente conosciuta come Saldo e Stralcio
Da qualunque punto di vista affrontiamo l’asta è bene farlo con l’ausilio di un Consulente qualificato
Diritti Riservati – E’ possibile riprodurre anche parzialmente il presente articolo solo se ci cita l’autore Francesca Cardia